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Dalla relazione annuale dei dati 2011 circa le sanzioni sulla privacy (scaricabile e verificabile QUI), è emerso che per l’anno 2011 le sanzioni hanno superato i 3 milioni di euro, per la precisione 3.073.430 €.

I procedimenti sanzionatori spontaneamente definiti mediante pagamento da parte dei contravventori si attestano a un importo di 1.810.400 euro); le ordinanze-ingiunzione adottate dal garante a seguito dell’esame delle memorie difensive e delle audizioni delle parti contano un importo di 830.530 euro. Mentre le oblazioni in relazione a procedimenti sulle misure minime di sicurezza ammontano a un importo di 432.500 euro.

Passando alla contabilità delle ispezioni, nel 2011 sono stati avviati 358 procedimenti sanzionatori amministrativi. Le sanzioni amministrative contestate hanno riguardato le seguenti violazioni: omessa o inidonea informativa (192); trattamento dei dati in violazione dell’articolo 33 o delle disposizioni indicate nell’articolo 167 (100); omessa informazione o esibizione al Garante (22); violazione del diritto di opposizione (21); omessa o incompleta notificazione (11); inosservanza di un provvedimento del Garante (11); più violazioni da parte di soggetti che gestiscono banche dati di particolare rilevanza e dimensioni (1).

Il maggior numero di sanzioni irrogate ha riguardato la violazione dell’obbligo di fornire all’interessato tutte le informazioni riguardanti il trattamento dei dati, al fine di renderlo pienamente consapevole dell’effettivo utilizzo dei suoi dati personali, nonché la violazione dell’obbligo di acquisirne il consenso, spesso connessa a trattamenti illeciti per attività di marketing.

Per la prima volta sono state anche contestate le violazioni del diritto di opposizione all’utilizzo del proprio numero di telefono per finalità di marketing, manifestata attraverso l’iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni. In tutti i casi nei quali, a seguito di segnalazioni degli interessati, è stato possibile accertare l’effettuazione di chiamate promozionali nei confronti di numerazioni iscritte al registro delle opposizioni, si è proceduto a contestare la violazione del predetto diritto, che prevede una pena pecuniaria da 10 mila a 120 mila euro.

Per quanto riguarda l’anno appena concluso, il numero delle sanzioni a seguito anche dei maggiori controlli effettuati è sicuramente destinato a salire e molte sono e saranno le aziende e le attività che saranno coinvolte da tali azioni.

Il nostro consiglio è quello di non dare per scontato il fatto che la vostra attività sia esclusa dalle vigenti normative o che abbia adempiuto senza essersi in realtà rivolti ad un vero professionista.

Ricordiamo inoltre che l’attività di consulenza privacy verrà presto regolata da precise norme ISO, pertanto solo l’attività certificata vi metterà al riparo da spiacevoli e quanto mai dispendiose novità inattese.

 

Fonti usate per l’articolo: Italia Oggi del 29 dicembre 2012

Attenzione: questo articolo ha più di 90 giorni. Il contenuto potrebbe essere obsoleto o già aggiornato da altri articoli
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Posted by Redazione

Marco Vettori, consulente privacy officer certificato TUV e consulente IT, già da oltre 15 anni si occupa di privacy, sicurezza informatica ed integrazione nei processi aziendali, con un occhio particolare alle nuove tecnologie con il miglior rapporto innovazione/sicurezza. Da anni è inoltre Auditor ISO 27001 e implementatore dei SGSI

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